ALCUNI CONSIGLI PER LA CORSA
a cura di
Piero SAMBROTTAEcco alcuni
consigli di base relativi alla preparazione della corsa nel triathlon che vanno
adattati ad una serie di variabili individuali che sono:
- - numero di sedute settimanali
- - l’obiettivo della gara e su quale distanza
- - periodo pre-agonistico o agonistico
- ALCUNE REGOLE CHE VALGONO PER TUTTI SONO:
1) alternanza
tra carichi e scarichi all’interno di un ciclo mensile di allenamenti, dove
dopo una, due, al massimo tre settimane di carico si inserisce una settimana di
scarico. Lo stesso concetto vale anche all’interno di un micro-ciclo
settimanale;
2) gradualità e progressività dei carichi: la
preparazione per una nuova stagione agonistica deve iniziare da carichi blandi
incrementando la lunghezza e l’intensità delle sedute in modo graduale senza
forzare i tempi;
3) diversificare
le sedute, cioè rendere l’allenamento il più variato possibile. Per esempio
non si possono ripetere le stesse sedute uguali per più settimane, bensì si
possono allenare le stesse qualità con elementi sempre diversi;
4) l’importanza del recupero: per molti il
riposo è una parola sconosciuta, invece per far sì che si possa “assorbire” e
quindi beneficiare di un lavoro intenso il riposo diventa importante quanto il
carico;
5)scegliere i ritmi giusti: individuare un
indice di riferimento (soggettivo od oggettivo) che consenta di scegliere le
velocità di corsa.
QUALI SONO GLI ELEMENTI DA INSERIRE NEL PROGRAMMA DI ALLENAMENTO:
Si
parte individuando il proprio ritmo alla soglia anaerobica, cioè il punto di rottura tra esercizio aerobico e
anaerobico. Senza fare test particolari, si può prendere come riferimento il
ritmo in una corsa della durata di un’ora. Se, per esempio, in un’ora si
percorrono 15 km la soglia è di circa 4’ al km.
Per
chi, invece, prepara gare di triathlon su distanze più lunghe, come il Medio,
dove la frazione di corsa dura 21 km, potrebbe prendere come riferimento sempre
l’ora di corsa. Lo stesso atleta che nell’ora percorre 15 km a 4’00” al Km, trovandosi
a preparare un Medio avrà come riferimento una soglia di circa 4’10”-15” al Km (un
ritmo di circa 5% più lento).
Una
volta individuata la propria soglia, siamo, quindi in grado di impostare il
proprio programma di allenamento tenendo presente la seguente tabella:
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- PERCENTUALE RISPETTO ALLA SOGLIA
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- TEMPO DI PERCORRENZA O DISTANZA
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- Utilizzato da chi
prepara distanze lunghe o come base aerobica
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- Allenamento di
recupero e di resistenza aerobica
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- Importante per
innalzare la resistenza aerobica
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- Si percorrono tutti ritmi
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- Ottimo esercizio sia
per l’impegno fisiologico che per la maturazione tecnica nel saper modulare e
conoscere i vari ritmi
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- si intende
variazioni di velocità su distanze e tempi brevi. Lunghezza e recupero sono a
libera scelta
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- Tra + veloce 3% a – veloce 3%
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- Per abituarsi ai
ritmi vicini a quelli gara
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- Potenza aerobica
e resistenza alla velocità ed efficienza di corsa
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- Potenza aerobica
ed efficienza di corsa
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È chiaro che a questi elementi dobbiamo aggiungere
anche la corsa in salita, anche se il triatleta nell’allenare le tre discipline,
inserendo anche sedute di potenziamento in palestra, ha meno necessità di
utilizzare la salita come mezzo di potenziamento.
Comunque, rimane il fatto che la corsa in salita
migliora le resistenze muscolari specifiche locali e perfeziona la tecnica di
corsa.
La corsa in salita, come del resto l’allenamento
specifico di potenziamento muscolare, viene inserita lontano dal periodo
agonistico, utilizzando salite con pendenza non superiore al 6%, con sedute a
ritmo medio e ripetute brevi o medio lunghe.
I mezzi di allenamento da prediligere nel triathlon
LA CORSA PER IL TRIATHLON OLIMPICO:
Per una
preparazione annuale rivolta ai 10 km della frazione di corsa, in percentuale
si dovranno prediligere un 10% di sedute sui ritmi lunghi, un 20% di sedute sui
ritmi lenti, un 30 % di sedute a ritmi medi, un 20 % a ritmi gara e variazioni
medio lunghe ed un 20% di variazioni a ritmi veloci. Inoltre, la combinazione
di più elementi nella stessa seduta, come ad esempio le variazioni di ritmo +
ritmo medio o viceversa, abitua a “simulare”
situazioni che si possono ritrovare in gara dopo la frazione ciclistica.
Così anche si
possono inserire numerose variabili riferite al recupero: lo stesso allenamento
può essere svolto, ad esempio, effettuando 15 volte 200 mt con recupero di 200
mt, ma se quest’ultimo tratto viene corso in surplace assume una valenza,
mentre se corso a ritmo medio ne assume un'altra.
Più ci avviciniamo
alla gara e più si prediligono allenamenti intensi e con recuperi lunghi;
viceversa lontani dalle competizioni i ritmi saranno meno intensi con recuperi
brevi.
La combinazione
di tutti questi elementi, in base alle caratteristiche individuali e al periodo
di riferimento, contribuisce a stilare la programmazione.
LA CORSA PER IL TRIATHLON MEDIO:
Per una
preparazione annuale rivolta ai 21 km della frazione di corsa, in percentuale
si dovranno prediligere un 20% di sedute sui ritmi lunghi, un 20% di sedute sui
ritmi lenti, un 30 % a ritmi medi, un 20/25 % a ritmi gara e variazioni lunghe ed
un 5/10% di variazioni a ritmi veloci.
In poche parole
si dovranno percorrere sicuramente più chilometri. In questo caso si
prediligono rispetto all’Olimpico le variazioni più lunghe, le progressioni e la
corsa a ritmi medi.
Meno importante
è lavorare sul passaggio bici/corsa, in quanto la distanza ci permette di avere
più tempo per trovare il giusto assetto.
Le prove
frazionate brevi servono più per la tecnica di corsa e per dare un minimo di
smalto dopo allenamenti lunghi.
Per il recupero,
anche qui, si dovrà tener presente se si esegue un allenamento su ripetute di
1000 mt con recupero 400 mt: lontano dalla gara si corrono i 400 mt a ritmo
medio/lento oppure si riduce la distanza a 200 mt o a 100 mt, di contro, vicino
alla gara si recupera a ritmo blando eseguendo il 1000 mt ad una velocità più
elevata rispetto all’esempio precedente.
Questi sono solo indicazioni e non
vogliono essere un programma di allenamento, che prevede una conoscenza
accurata dell’atleta.
L’importante, però, è capire che nella
preparazione della corsa ci sono mille variabili e combinazioni, che se ben
miscelate ed eseguite, contribuiscono alla crescita agonistica ma qualora non vengano
coordinate e inserite in contesti giusti, potrebbero non solo non portare a miglioramenti
ma, addirittura, far sì che un atleta regredisca nelle sue prestazioni.